giovedì 4 febbraio 2016

CURRICULUM VITAE: LA SERIE DI COLLAGE REALIZZATA CON LAUREE, DOTTORATI E MASTER STRAPPATI

Anche oggi non vi parlerò di qualcosa di "funerario" o per lo meno, non delle solite tombe, leggende, personaggi strani, santi...anche se, ad essere precisi, trovo che in quello di cui vi sto per presentare, ci sia comunque qualcosa di "funerario"...





Inaugura alle ore 17.00 di venerdì 5 febbraio, presso gli spazi espositivi di ArteGioia107 a Milano, la mostra Curriculum Vitae.
La serie di collage, realizzati da Sante Egadi utilizzando pergamene di titoli di studio ed attestazioni varie, resterà in mostra fino al 5 marzo 2016.

La mostra Curriculum Vitae consiste nell’esposizione del primo ciclo di opere fatte con titoli di studio. Un'esposizione di circa venti opere uniche, di piccole e medie dimensioni, realizzate dall’artista negli ultimi tre anni. Alcuni di questi collage sono il frutto di performance svoltesi a Milano e provincia, altri sono il risultato di un lavoro riservato e solitario. Trait d’union del ciclo è il materiale utilizzato per la sua realizzazione (pergamene rilasciate da diverse scuole ed atenei: Università Commerciale Luigi Bocconi, Università degli Studi di Salerno, Università degli Studi di Foggia, Université de Bretagne Occidentale, Università degli Studi della Basilicata, Università degli Studi di Palermo, e altre scuole di diverso ordine e grado).


Le pergamene sono state tagliate, strappate ed incollate, colorate, dipinte e rielaborate.


Dichiara l’Artista: “Mi interessa raccontare la storia di chi la pensa come me, di chi ha provato le mie stesse sensazioni, fatto un percorso analogo al mio. Creare un legame, tra quelli che, come me credono che si possa andare oltre le certificazioni, oltre la burocrazia, verso un’autonomia intellettuale diffusa. Chiaramente questo può comportare una certa delegittimazione delle istituzioni.”


Sante Egadi (ex Bocconiano, Dottore di Ricerca, Commercialista, etc., recordman in fatto di titoli e carte varie) milanese di adozione, è attualmente impegnato nel circuito alternativo dell’arte contemporanea.
Negli ultimi anni ha esposto presso la Galleria Mentana di Firenze e la Galleria Astrolabio di Roma, è stato presente all’Arezzo Arte Expo 2012 e pubblicato sulla 49° edizione del Catalogo d’Arte Moderna edito da Giorgio Mondadori.
Accostato da “Il Corriere della Sera” a Jeff Koons e più volte associato da giornali nazionali a Piero Manzoni e ad altri nomi di rilievo, attualmente svolge anche attività di street artist con frasi visibili sul Ponte degli Artisti a Porta Genova - Milano.



“Curriculum Vitae”- La mostra
5 febbraio – 5 marzo 2016
Orario di apertura: dal martedì al sabato dalle ore 16.00 alle 19.00
(in altri giorni ed orari solo su appuntamento)
ArteGioia107
Via Melchiorre Gioia n. 107
Milano


Per informazioni e contatti:
comunicati.artistici@yahoo.com
Telefono: 392.3338073

Questi collage fatti con pergamene di lauree, non so a voi, ma hanno per me un qualche cosa di "funerario": la "fine" di una fatica e la conquista di un titolo dopo nottate sui libri, la "fine" di una vita e l'"inizio" di una nuova, la "morte"  fisica degli attestati e l'inizio di una nuova loro dimensione artistica...morte, trasformazione e inizio di un qualcosa di nuovo!





Ringrazio Sante per avermi dato alcune immagini inedite della mostra!



mercoledì 3 febbraio 2016

San Biagio e il panettone!

Siamo a inizio febbraio e in questi giorni può capitare a Milano di vedere in alcune pasticcerie e panettieri panettoni in vendita a cifre irrisorie. Non è un banale tentativo di liberarsi delle rimanenze, ma bensì si tratta di un'usanza ben radicata nel territorio milanese: mangiare il panettone il 3 febbraio, giorno di San Biagio. A dir la verità la tradizione imporrebbe la vendita di due panettoni al prezzo di uno, ma coi tempi che corrono ora...meglio cercare di guadagnare qualcosa sempre e comunque.




Ma cosa c'entra il panettone con San Biagio?

Biagio nacque in Armenia alla fine del III secolo d.C. Studiò medicina ma divenne vescovo, acclamato dalla folla, senza essere neanche consacrato o ordinato. Cominciò a compiere i doveri vescovili, accompagnandoli con doveri di medico. Curava le anime, ma spesso anche solo i corpi e venne più volte interpellato da persone sofferenti bisognose di aiuto.

Un giorno una madre disperata interpellò l'aiuto del vescovo: il figlio aveva conficcato nella gola una lisca di pesce e stava per soffocare. Biagio, invece di perdersi in benedizioni, prese un pezzo di pane e lo fece inghiottire al ragazzo. La mollica fece scendere la lisca e il ragazzo fu salvo. La donna urlò al miracolo, visto che comunque Biagio prima di far ingoiare la mollica al ragazzo fece il segno della croce. La notizia di diffuse a macchia d'olio e arrivò alle orecchie del prefetto di Diocleziano, Agricola che lo volle convocare. Per evitare che il popolo ne facesse un santo deciso di eliminarlo. Il povero Biagio venne scorticato con pettini e poi decapitato.

Biagio a breve divenne martire, poi santo, protettore dei materassi e dei cardatori ( in onore allo strumento con cui era stato martirizzato.  In ricordo dell'episodio del bambino il 3 febbraio si usa mangiare pane benedetto e farsi benedire la gola toccandola con due candele incrociate. Ma il pane benedetto non è il panettone...cosa c'entra Biagio con Milano?

La storia del Santo si lega ad un altro episodio. 
Siamo a Milano e una signora si reca da un frate di nome Desiderio per far benedire un panettone. Appena avrà trovato il tempo lo benedirà, ma nel mentre invita la donna a lasciarlo lì per poi ripassare a prenderlo.

Passano i giorni e, visto che la donna di dimenticava di passare a ritirare il dolce, Desiderio comincia a spiluccare il panettone ogni volta che ci passa davanti. Mangia una volta, mangia la seconda volta...arrivò a finire l'intero dolce. Si disperò, temendo la collera della donna. Il 3 febbraio la donna si ripresenta per riportarlo a casa e, stupore, trova un bel panettone grosso il doppio di quello che aveva precedentemente preparato per la famiglia e lasciato al frate.



Sicuramente era opera di Biagio!

L'anno successivo molti portarono panettoni al frate, che li benedì e invitò i milanesi ad avanzarne una parte dalle feste natalizie per essere consumata il 3 febbraio, in sostituzione del pane benedetto. Negli anni l'usanza si radicò e anche se oggi non si usa più farli benedire, è spesso ancora tradizione la mattina del 3 febbraio mangiare a colazione una fetta del dolce, per proteggere la gola dai malanni stagionali.

E visto che rispetto le tradizioni, anche io ho mangiato una bella fetta di panettone (come ormai da una settimana con la scusa che i due panettoni rimasti in casa sono da terminare), prima di salutarlo definitivamente in attesa di gustarmelo nuovamente il prossimo anno!