sabato 3 gennaio 2015

Un museo insolito a Dalmine

E' tempo di feste, abbuffate senza fine e buoni propositi, ma anche di vacanze e giornate di relax.
Per un giorno concedetemi una divagazione: oggi non vi parlerò di tombe o cimiteri, ma voglio mostrarvi un luogo davvero suggestivo ed originale.

Presepe tedesco

Da tempo avevo in mente di visitare un museo molto particolare, quello dei Presepi natalizi, e quale miglior occasione per farlo durante queste vacanze natalizie? Sicuramente più affollato che in un normale giorno durante l'anno, ma decisamente imperniato di quell'atmosfera di festa che ha reso la visita ancora più memorabile. 

Presepe Polacco

Nella cittadina di Dalmine, in provincia di Bergamo è allestito  il Museo del Presepio, unico nel suo genere. Fondato nel 1974 da Don Giacomo Piazzoli, primo parroco di Brembo e appassionato collezionista e presepista, il cui interesse per l'arte dell'intaglio, unita alla consapevolezza dell'importanza e attualità del messaggio storico-artistico e religioso del Presepio lo spinse alla raccolta di un tale patrimonio. Il Museo, allestito in un edificio di 1200 m/q, si prefigge di raccogliere, conservare e valorizzare una collezione unica al mondo che ruota attorno al tema della natività. 

Oltre 900 presepi, ( e non tutti sono esposti per la mancanza di spazio!) allestiti in teche e disposti su due piani di visita, sono provenienti da tutto il mondo e si differenziano per epoca, provenienza, dimensione e materiale. Per favorire il percorso al visitatore, ciascun elemento esposto nel museo è corredato da una chiara didascalia, in modo da permettere una piena comprensione di quello che si sta ammirando. Le opere più antiche, risalenti al Settecento, testimoniano la varietà di stili, materiali e tipologie di composizioni delle diverse scuole italiane.

Presepe dalla Tanzania

Una volta entrati fanno splendida mostra di se' i presepi frutto dell'artigianato delle più svariate parti del Mondo: dalla Cina, dall' Africa ( Tanzania, con statuine in avorio e case a palafitta uno, o con figure in legno scuro e scenografica ricostruzione di palafitte in fango e paglia un altro) dalla Thailandia, dal Giappone ( all'interno di una tipica casa giapponese) dal Messico, dalle Mauritius. Ciò permette di riconoscere il diverso modo con cui le varie culture interpretano il presepe. Questa sezione è stata senza dubbio la mia preferita, per la mia nota passione per il viaggio, e ha contribuito a farmi apprezzare fin da subito la visita di questo luogo.

Tra le scuole europee mi hanno colpito molto quelli proveniente dalla Spagna, con ambientazione delle viuzze medievali iberiche o dalla Polonia: un variopinto castello dalle fattezze ortodosse dentro cui sono disposte con armonioso equilibrio statuine di pezza.

                                        

Riguardo alla scuola italiana il museo possiede splendidi esemplari di scuole settecentesche, secolo d'oro per la creazione del Presepio in particolar modo a Genova e Napoli. Accanto agli esemplari antichi troviamo, al piano interrato, opere d'arte presepiale contemporanea a testimonianza della diffusione ancora attuale di quest'arte antica. Molte rappresentative sono quella siciliana, pugliese(davvero particolare quello allestito all'interno di piccoli trulli) ligure, trentina e sarda. 


Quest'ultima scuola ha suscitato il mio interesse:  creato dall'artista Paolo Monni di Cala Gonone nel 1971 ha ritratto gente vivente di Orgosolo e Oliena formando un vero e proprio archivio di gente dei due luoghi vivente in quegli anni. Nella foto che vi ho riportato qui di sotto si vede un dettaglio del presepio, con tanto di nuraghe a lato della povera capanna, ma la ricostruzione è molto più grande e comprende una processione di statuine, tutte vestite con gli abiti tipici dell'isola: pastori con le pecore, contadinelle, bambinette disposto in uno scenario che riproduce la vegetazione mediterranea dell'isola, con ulivi e alberi da sughero. Vi e' anche una bellissima casa sul lato opposto del nuraghe al cui interno sono addirittura stati ricostruiti antichi mobili in legno che si possono trovare nelle case in Barbagia ancora adesso. 



                                         
Nel museo viene dato spazio anche alla tradizione bergamasca ed è possibile ammirare la ricostruzione di una bottega per la realizzazione di figure in gesso, realmente esistita a Bergamo alla fine dell'Ottocento.

Per il visitatore è stata allestita inoltre una biblioteca specializzata, un vasto archivio, una raccolta di presepi di carta, francobolli, immagine sacre e di cartoline, oltre a un fornito bookshop fornito di ogni piccolo dettaglio per arricchire il proprio presepio

Curiosità:


- il più piccolo presepio esposto è contenuto in un seme di noce, il più grande occupa una superficie di 80 metri quadrati: una vera e propria rappresentazione sacra in undici diorami (ambientazione in scala ridotta, che riproduce scene di vario genere) che, montati su una piattaforma girevole scorrono davanti ai nostri occhi.

- la parola presepio deriva dal latino praesaepe "mangiatoia" ed è composto da prae  "davanti" e saepire "cingere, circondare con siepi"

- la scelta della data del 25 Dicembre per la festa di Natale è dovuta ad una serie di coincidenze, simboli ed esercizi di astronomia che, fin dall'antichità, avevano fatto ritenere che in quel giorno si realizzasse una sorta di solidarietà tra oggi elemento del creato, e quindi fosse il giorno della nascita del Redentore. Moltissime feste nell'antichità erano celebrate il 25 dicembre; per esempio nel calendario giuliano è il giorno del solstizio d'inverno e quindi della nascita del sole. Curiosamente gli antichi egizi raffiguravano la nascita del sole con un infante che veniva adorato dal popolo nel periodo del solstizio d'inverno.

- Le prime immagini di Gesù da bambino risalgono al 200 d. C. e sono state rinvenute a Roma nelle Catacombe: una mostra la Madonna in trono con in braccio Gesù, l'altra è un'Adorazione dei Re Magi. In molti sarcofagi Gesù è ritratto in una mangiatoia tra i musi protesi del bue e dell'asinello.

- Il bue e l'asino sono due personaggi fondamentali presenti in ogni presepio, eppure il Vangelo non ne parla. La loro origine è da rintracciarsi nei libri dei profeti e più precisamente in Isaia.

- Il primo presepio fu composto da  Arnolfo di Cambio, geniale artista toscano nato intorno al 1245. Ora è custodito all'interno dela Cappella Sistina della Basilica di S. Maria Maggiore a Roma. (Per maggiori informazioni si veda http://www.natalenelmondo.it/arnolfo_di_cambio.htm.

Presepe di Arnolfo di Cambio ( 1283)


- si dice che la diffusione dell'usanza del presepio fosse anche legata a questo strano episodio: nella notte di Natale del 1517, S. Gaetano di Thiene, mentre celebrava la S. Messa davanti al presepio di Arnolfo di Cambio in Santa Maria ad Praesepem a Roma, ebbe una visione. Apparve la Vergine con Gesù Bambino in braccio che sorreggeva un piccolo presepio casalingo, il quale gli chiese di divulgarne l'uso tra il popolo, ciò che egli fece a cominciare da Napoli, città dove esercitava l'apostolato sacerdotale.

- Esiste un'Associazione Nazionale che si premura di organizzare mostre in tutta Italia,
l' Associazione Italiana Amici del Presepio, www.presepio.it

Per informazioni:
Museo del Presepio, Dalmine, Bg 
www.museodelpresepio.com, ingresso 3,50 Euro, ridotto 2,50 euro
Orari: tutti i giorni dalle 14 alle 18
          festivi e domeniche  9/12, 14/18







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