lunedì 17 novembre 2014

Beata Margherita di Savoia e la Chiesa di Santa Maria Maddalena ad Alba

Ieri ho accompagnato un gruppo ad Alba, alla Fiera del Tartufo: dopo le brutte giornate di pioggia, il tempo è stato clemente e ci ha regalato una bellissima giornata di sole. Andrea, la guida della città, ci ha accompagnato per le vie della "città dalle mille torri" e la mia attenzione è subito stata rivolta alla piccola chiesa di S. Maria Maddalena che custodisce delle spoglie illustri: Beata Margherita di Savoia, marchesa del Monferrato.





Margherita nacque a Pinerolo nel 1390 da Amedeo di Savoia, principe di Acaja.  A 13 anni, per "ragioni di stato" fu indotta a sposare Teodorico il Paleologo, marchese di Monferrato. Rimasta vedova nel 1418 e rifiutate le seconde nozze con Filippo Maria Visconti duca di Milano, passò ad Alba, ove trovò il vescovo Alerino Rembaudi, il quale sostenne ed incoraggiò la sua aspirazione alla vita claustrale. Abbracciò così la regola delle Domenicane e con alcune giovani di rango elevato, fondò il nuovo monastero di S. Maria Maddalena. Qui morì santamente il 23 novembre 1464 e venne dichiarata "Beata" nel 1669 dal Papa Clemente IX.


Il corpo della Beata rimase custodito, con la sola interruzione del periodo 1803-1825, nella Chiesa di S. Maria Maddalena. Conservato dapprima in un monumento funerario marmoreo, e in seguito  un'urna di legno dorato, venne collocato nell'altare della cappella laterale della chiesa, costruito tra il 1689 e il 1691 e rifatto nel 1749, trovò infine dimora per più di un secolo e mezzo nella preziosa argentea, ancora presente, donata dalla Regina Maria  Cristina di Borbone nel 1840. L'urna venne realizzata, su disegno di Alfono Dupuy, dall'argentiere torinese Pietro Borrani. Dal 2001 il corpo incorrotto della fondatrice, in occasione di una nuova ricognizione canonica e del necessario restauro conservativo protrattosi sino al 21 dicembre 2002, ha raggiunto la sua famiglia spirituale.
Ora la beata è tra le sue figlie: chi desiderasse visitarla la può trovare nella chiesa del nuovo monastero.


Curiosità

L'iconografia la raffigura spesso con tre frecce che rappresenta la malattia, la persecuzione e la calunnia (come nell'immagine sopra). Viene raffigurata spesso anche accanto a un cervo, che richiama la sua eroica obbedienza.
Quattro beati della famiglia Savoia sono dipinti sulla volta della navata sud della Basilica di San Michele Maggiore a Pavia e Margherita è dipinta con abito da monaca che tiene in mano tre frecce.

La Chiesa

La chiesa conventuale dedicata a S. Maria Maddalena esisteva già come luogo di culto dell'ordine degli Umiliati, ormai in via d'estinzione, quando la trentenne Margherita, vedova del marchese Teodoro, nel 1420 si stabilì ad Alba per condurvi vita di preghiera e di carità con un gruppo di compagne. Il 13 maggio 1446, avendo essa ottenuto di fondare un monastero domenicano e anche ereditato i beni degli Umiliati, fu posta la prima pietra per riedificare la chiesa stessa. Un ulteriore rifacimenti si deve all'Architetto Bernardo Vittone tra il 1732 e il 1749, sul cui progetto venne edificata l'attuale chiesa. La realizzazione dell'apparato decorativo della cupola con la Gloria della Beata Margherita di Savoia si deve con ogni probabilità al pittore Michele Antonio Milocco (Torino 1690-1772), che operò  negli anni 1744-1746.

Gloria della Beata Margherita

Fino al 14 dicembre 2014 nel Coro della Chiesa sarà possibile ammirare la mostra Fashion Witch.  Volete scoprire che cos'è? Seguitemi nel prossimo post :-)

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